Pinot Bianco
Vitigno di antichissima origine, si è diffuso in Germania ed in Italia dove ha trovato aree ristrette di coltivazione in Trentino Alto Adige, Lombardia ed in generale nelle Tre Venezie. È una mutazione chimerica del Pinot Nero.
SUPERFICIE COLTIVATA IN ITALIA
ANNO |
1970 |
1982 |
1990 |
2000 |
2010 |
ETTARI |
2.730 | 6.259 | 6.851 | 5.125 | 3.011 |
SUPERFICIE COLTIVATA IN FRANCIA
ANNO |
1968 | 1979 | 1988 | 1998 | 2008 | 2018 |
ETTARI |
812 | 1.491 | 1.565 | 1.503 | 1.262 | 1.280 |
Epoca di germogliamento: medio-precoce.
Epoca di maturazione: medio-precoce.
Produzione: buona e costante per le zone vocate ove la clorosi non provochi l'alternanza di produzione.
Caratteri ampelografici:
la varietà è abbastanza omogenea, i biotipi si differenziano per consistenza e grandezza del grappolo, resistenza alla botrite e parzialmente alla clorosi. Germoglio ad apice mediamente espanso, cotonoso, biancastro. Foglia media, tondeggiante, trilobata, lembo a coppa, un po’ bolloso, di colore verde scuro. Seno peziolare poco aperto o chiuso. Pagina inferiore aracnoidea. Grappolo medio-piccolo, cilindrico, spesso alato, compatto. Acino sferoide, medio-piccolo, mediamente resistente allo stacco; buccia piuttosto leggera; polpa succosa, dolce e di sapore semplice.
Attitudini colturali:
vitigno di media vigoria con portamento della vegetazione semieretto e tralci lunghi con internodo abbastanza sviluppato. Non si adatta ai terreni clorosanti ed umidi e preferisce climi asciutti o comunque buone esposizioni. Ha produzioni quali-quantitative buone anche in climi caldi.
Allevamento e potatura:
si adatta alle diverse forme di allevamento ed ai diversi sesti di impianto, purché non troppo larghi; preferisce potature medie o corte.
Sensibilità alle malattie e alle avversità:
normale, esclusa la sensibilità agli attacchi di botrite; è molto sensibile alla clorosi, al freddo invernale e ai fitoplasmi.
Potenziale enologico:
dà un vino di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, di profumo e sapore delicati, asciutto, vellutato, di gradazione piuttosto elevata e acidità fissa medio-alta, elegante, di corpo. Con l’invecchiamento assume sfumature dorate e profumi delicati che lo rendono uno dei più grandi vini. Spumantizzato da solo o con lo Chardonnay ed altri Pinots dà un prodotto di altissima qualità.
Cloni in moltiplicazione:
Pinot Bianco VCR1, VCR5, VCR7, VCR9, VCR45, LB16, LB18; cloni francesi: Inra-Entav 54.
Cloni di prossima presentazione all'omologazione:
Pinot Bianco VCR269*.
Pinot Bianco
VCR1
Potenziale enologico:
Origine: Rauscedo (PN)
Anno di omologazione: 1995
MEDIA VARIETALE
ANALISI SENSORIALE
—●— Media Varietale
—●— VCR1
Pinot bianco
VCR5
Potenziale enologico:
Origine: Rauscedo (PN)
Anno di omologazione: 1992
MEDIA VARIETALE
ANALISI SENSORIALE
—●— Media Varietale
—●— VCR5
Pinot bianco
VCR7
Potenziale enologico:
Origine: Rauscedo (PN)
Anno di omologazione: 1992
MEDIA VARIETALE
ANALISI SENSORIALE
—●— Media Varietale
—●— VCR7
Pinot bianco
VCR9
Potenziale enologico:
Origine: Grave del Friuli (PN)
Anno di omologazione: 2009
MEDIA VARIETALE
ANALISI SENSORIALE
—●— Media Varietale
—●— VCR9
Pinot bianco
VCR45
Potenziale enologico:
Origine: Tauriano (PN)
Anno di omologazione: 2014
MEDIA VARIETALE
ANALISI SENSORIALE
—●— Media Varietale
—●— VCR45
Pinot bianco
VCR269*
Potenziale enologico:
Origine: Colli Orientali del Friuli Venezia Giulia
*In via di di omologazione
MEDIA VARIETALE
ANALISI SENSORIALE
—●— Media Varietale
—●— VCR269*