«Vini green, healthy & good; nuovi percorsi per una nuova generazione di consumatori»: nel convegno organizzato da VCR il 12 ottobre nel corso di “Le radici del vino” l’analisi di Denis Pantini su un cambiamento strutturale della domanda internazionale e le indicazioni delle aziende che continuano a svolgere il ruolo di battistrada nel commercio verso far west e far east
Cala l’import di vino, e non di poco, in Germania, Regno Unito, Giappone, Svizzera, Francia. In leggera flessione anche gli Stati Uniti ma solo in valore. Dopo un 2023 in calo il commercio internazionale del vino conferma la tendenza recessiva anche nel primo semestre di quest’anno.
L’analisi di Nomisma
Lo spiega Denis Pantini di Nomisma Wine Monitor nella sua relazione nel convegno «Vini green, healthy & good; nuovi percorsi per una nuova generazione di consumatori» organizzato da VCR, Vivai Cooperativi Rauscedo il prossimo sabato 12 ottobre dalle ore 10,30 al Teatro Don Bosco di Rauscedo in occasione della X edizione della manifestazione “Le radici del vino”.
L’Italia in realtà “fa meglio” del mercato: le bollicine (leggi Prosecco) tengono mentre lo Champagne è in forte flessione e anche nei vini fermi perdiamo meno della media mondiale, ma non c’è da stare allegri. Nel mercato interno persistono infatti segnali di cali strutturali come la perdurante crisi dei rossi.
Il clima internazionale non spinge certo a brindare, ma piangere sul “supertuscan” versato non aiuta a capire quello che sta capitando in mercati trainanti come quelli dei Paesi di lingua anglosassone e dell’Estremo Oriente. Da dove non arrivano segnali convenzionali di crisi, ma di un vero cambiamento di stile dei consumi trainati dalle aspettative e dalle preferenze dei più giovani. A prima analisi siamo infatti di fronte all’ennesima evoluzione di un prodotto “vivo” come il vino che ciclicamente cambia pelle (dai bianchi leggeri color carta ai rossi “mangia e bevi”; dai passiti secchi alle bollicine a tutto pasto, per indicare solo alcune delle evoluzioni degli ultimi decenni).
La tavola rotonda
Chi capisce queste tendenze vince e nel corso dell’evento ne parleremo con Mario Lanzarone di Callmewine (E-commerce, dopo il boom del periodo del Covid il canale digitale punta sui consumatori più giovani e neo appassionati di vini e spirits, consentendo di tracciare l’evoluzione dei gusti); Carlo Piccinini, Cantina sociale Carpi Sorbara, presidente di Alleanza delle cooperative agroalimentari (Il ruolo della cooperazione nel raggiungere i mercati internazionali); Marco Nannetti di Terre Cevico (L’esperienza della realtà vitivinicola italiana con il maggiore grado di penetrazione nei mercati del far east); Flavio Geretto, Villa Sandi (L’evoluzione nei mercati in lingua anglosassone, il peso dei nuovi balzelli anti alcol).
Sul tavolo della discussione alcuni temi decisivi:
- Qual è l’atteggiamento di Millennial e GenZ di tutto il mondo riguardo al fenomeno dei vini dealcolati?
- Quali le chance dei Piwi, vini da varietà resistenti?
- È sempre alta l’attenzione per la sostenibilità? I vini bio, naturali o sostenibili soddisfano questa domanda?
- Il richiamo dell’origine territoriale è ancora forte? Oppure ci sono altri trend da non trascurare?
- Off trade, on trade, e-commerce: quale canale presidiare?
Il convegno di Rauscedo si propone di esplorare in profondità i nuovi stili di consumo dettati dalle nuove generazioni, fornendo un’analisi dettagliata dei cambiamenti in atto e delle dinamiche che stanno ridefinendo il mercato globale del vino, incidendo come sempre anche sui consumi locali.
Con la convinzione che davanti alla crisi e ai cambiamenti della nostra società, solo chi si attrezza per tempo continuerà a vincere.
Per partecipare scrivi a vcr@vivairauscedo.com