A “Coop Live, la festa della comunità” che si tiene al Castello di Valvasone (Pn) lo stretto legame territoriale di VCR attiva percorsi virtuosi di economia circolare e di sostenibilità sociale
La cooperazione è un caposaldo dell’economia locale e della sostenibilità e questo vale soprattutto per la provincia di Pordenone. Per VCR, Vivai Cooperativi Rauscedo, il primo passo per una produzione vivaistica veramente sostenibile è infatti il legame con il territorio. Fin dalla nascita della cooperativa i 200 soci sono vincolati per statuto ad essere residenti e ad operare in loco. Un’intuizione, quella dei soci fondatori, che ha evitato delocalizzazioni, ponendo le basi per la crescita economica e sociale del difficile territorio compreso tra i bacini fluviali del Meduna-Cellina e del Tagliamento.
La biodiversità di un territorio unico
Un orgoglio territoriale che incentiva le attenzioni di VCR per la tutela della biodiversità di un ambiente unico, a metà strada tra l’arco delle Alpi carniche e le lagune del mare adriatico, segnato dal corso irregolare di fiumi che sembrano sparire nel terreno carsico per poi riapparire in rigogliose risorgive.
Un’attenzione per la sostenibilità economica, ambientale e sociale che è al centro dell’intervento di Alessandro Leon, presidente di VCR, a “Coop Live, la festa della comunità”, l’evento organizzato da Confcooperative Pordenone presso il castello di Valvasone e l’adiacente Parco Pinni domenica 15 settembre.
L’economia circolare è il filo che fa da conduttore tra gli spazi riservati al dibattito e quelli per lo svolgimento di una vasta gamma di attività, tra cui degustazioni, incontri, spettacoli, giochi, mercatini e laboratori creativi, musica dal vivo.
Le installazioni artistiche
Un filo che si dipana attorno alle installazioni artistiche realizzate dai ragazzi e dagli utenti delle Cooperative Sociali guidati dall’artista Mauro Fornasier per ridare vita ai materiali di scarto forniti dai Vivai Cooperativi Rauscedo. Ovvero mazzi di barbatelle e di legno selvatico, inidoneo all’innesto, ma che sotto le indicazioni di Fornasier acquisiscono nuova vita, dando vita a sculture che richiamano alle radici della tradizione mitologica antica (Bacco) e al ciclo di rigenerazione della natura (l’albero della vita).
Un’iniziativa dal profondo significato sociale, voluta dalla cooperativa Ortoteatro e chiamata “Mani in arte” che punta a coinvolgere attraverso laboratori di scultura le persone fragili e con disabilità che hanno collaborato alla creazione di parti della scultura. I bambini presenti alla festa hanno l’opportunità di partecipare ai laboratori per completare l’allestimento dell’opera.
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