I vantaggi delle varietà adatte alla gestione a siepe spiegati da Gianluca Pegoraro di VCR nel corso di “Mandorlo Experience”, la giornata in campo organizzata da Romagna impianti per diffondere la gestione meccanizzata e digitale
Il mandorlo si diffonde anche nel Centro Nord Italia. La domanda mondiale di frutta in guscio si mantiene infatti stabilmente sopra l’offerta garantendo un livello remunerativo di prezzi all’origine, sia per la trasformazione che per il consumo diretto. Il mandorlo, in particolare, rappresenta oggi un’alternativa redditizia e sostenibile per frutticoltori alle prese con la crisi commerciale e tecnica di alcune tra le più tradizionali specie di pomacee e drupacee.
Varietà tardive ed extra tardive
VCR dà un contributo decisivo a questa espansione collaborando, assieme al partner Agromillora, alla messa a punto di un’offerta vivaistica che fa perno su varietà ottenute da micropropagazione, caratterizzate da cicli vegetativi anti climate change, in grado di adattarsi alle diverse condizioni climatiche italiane come:
- Avijor, con fioritura tardiva, ramificazione media;
- Makako, extra tardiva e media ramificazione;
- Penta, extra tardiva, ramificazione elevata.
La combinazione con portinnesti nanizzanti di nuova generazione come quelli della serie Rootpak consente di realizzare impianti a siepe superintensivi più facili da gestire e da meccanizzare.
I vantaggi e le modalità di gestione di questi impianti sono stati illustrati da Gianluca Pegoraro, referente tecnico di Vivai Cooperativi Rauscedo, alla recente “Mandorlo Experience”, giornata di prove in campo organizzata da Romagna impianti il 13 settembre nell’imolese (Bo).
Attecchimenti record
VCR ha infatti messo a disposizione la propria esperienza secolare nell’innesto e nella produzione vivaistica viticola per fornire, anche per questa coltura, materiale da propagazione con le più alte garanzie qualitative e sanitarie, in grado di assicurare ottime percentuali di attecchimento.
A Rauscedo è stato messo a punto un protocollo agronomico in grado di assicurare ottime rese in vivaio e alcune delle prescrizioni riguardo alle esigenze nutritive e idriche della coltura, come quella di effettuare una buona concimazione di fondo e di alternare periodi di lieve stress idrico a periodi di bagnatura in modo da stimolare l’espansione dell’apparato radicale, possono essere trasferiti anche in campo per migliorare le prestazioni dell’impianto.
Tre ettari di mandorleto 4.0
“Mandorlo Experience” ha rappresentato un’occasione unica per chi vuole investire in una gestione di precisione del mandorlo.
Nei tre ettari ad alta densità, completamente meccanizzati e digitalizzati per il controllo dell’apporto idrico e la protezione fitosanitaria, realizzati ad Imola da Romagna Impianti e Fruit Net System, i visitatori hanno potuto assistere alla prima raccolta meccanica, realizzata con scavallatrice da vigneto a 4 anni dall’impianto.
L’anticipo della radice nuda
Gli impianti più recenti sono stati realizzati anche con il contributo di VCR e in campo sono emerse le differenze significative tra i filari realizzati con le piante a radice nuda, un’offerta innovativa messa a punto da VCR e quelle in vasetto di Agromillora, entrambe di varietà Makako su Rootpak 20.
«L’impianto – spiega Pegoraro – è stato realizzato nell’aprile di quest’anno, ma dopo neanche sei mesi è già evidente l’anticipo delle piante a radice nuda che permettono di entrare in produzione un anno o anche un anno e mezzo prima».
E questo in virtù dell’apparato radicale più espanso e del maggior vigore, tanto da annullare o quasi le fallanze.
Big Pot in arrivo
A Rauscedo è in corso il terzo ciclo di produzione di piantine di mandorlo. Dalle 40mila del 2022 si è arrivati alle attuali 600mila, con una predominanza della varietà Avijor.
Le piante a radice nuda puntano a sostenere la crescita degli impianti italiani (per adesso le vendite vengono realizzate per il 70% in Spagna), ma, sull’esempio dell’evoluzione in corso su vite, si stanno anche sperimentando soluzioni alternative come i Big Pot, vasoni di piante di un anno che mirano a fornire una soluzione chiavi in mano a chi vuole una pronta produzione.
La nascita di Cimm
Nel corso della manifestazione è stata tenuta a battesimo anche la nascita del CIMM – Consorzio Italiano Mandorlo Moderno, presieduto da Michele Zaniboni di Romagna impianti. L’impegno di questo nuovo sodalizio, sostenuto da VCR, è quello del rilancio nazionale del settore con tecniche di coltivazione davvero sostenibili sotto l’aspetto economico e ambientale, con un forte impegno verso l’agricoltura biologica e innovativa (nel rispetto delle risorse come da Agricoltura 4.0 e 5.0).
Per approfondimenti leggi l’articolo di Sara Vitali su Rivista di Frutticoltura