Tra i filari del VCR Reserch Center ci si rende conto che la qualità del vino nasce in vigneto, con la scelta dei cloni e dei portinnesti più performanti.
Tra questi ultimi emergono i quattro portinnesti della serie M, messi a punto grazie al programma di miglioramento genetico intrapreso a partire dagli anni ’80 dall’Università di Milano, sostenuti da Winegraft, moltiplicati e commercializzati in esclusiva da VCR Vivai Cooperativi Rauscedo.
Puntare sul rinnovamento
Per il rilancio della nostra viticoltura occorre puntare sul rinnovamento e la serie M sta portando una ventata di aria fresca tra i filari, sovvertendo la dittatura di Kober; SO4, 1103Paulsen, 110Richter; 140Ruggeri: 5 storici “piedi” che a oltre un secolo dalla loro nascita incidono ancora per oltre il 90% degli innesti effettuati in Italia.
La produzione delle barbatelle su portinnesti M cresce in maniera esponenziale ed è arrivata oggi a circa 2milioni di unità. Il 50% prende la rotta del centro sud Italia, il resto, in maniera uguale, viene commercializzata tra Nord Italia ed estero.
Diverse genetiche per diverse esigenze
I magnifici 4 del vigneto resiliente hanno genetiche diverse, diverse attitudini e rispondono a diverse esigenze. La quota maggiore è ancora quella di M2, caratterizzato, come confermano le prove comparative di VCr, da alta vigoria, buona resistenza al calcare e alla salinità. In decisa crescita l’M4, grazie all’alta resistenza alla siccità e alla salinità, da non trascurare però M1, in grado di garantire la massima qualità nei vitigni a bacca rossa e alta resistenza al calcare e M3, in grado di assicurare massima qualità nei suoli fertili con poco calcare.
Se resilienza si sposa a qualità…
La serie M nasce per contrastare l’impatto del climate change ma sta finendo per dimostrare che spesso resistenza e resilienza si sposano anche con la qualità. L’ulteriore conferma viene dalla recente ricerca dell’Università di Milano che ha studiato l’effetto del portinnesto sulla composizione aromatica dei vini chardonnay. Le prove effettuate in Franciacorta nel 2022, annata di grandi vampate di calore estivo, hanno premiato i risultati dei portinnesti M, in grado di mantenere livelli di acidità superiori e un profilo aromatico complesso rispetto ai portinnesti convenzionali.
La serie M nasce per contrastare l’impatto del climate change ma sta finendo per dimostrare che spesso resistenza e resilienza si sposano anche con la qualità.
L’ulteriore conferma viene dalla recente ricerca dell’Università di Milano che ha studiato l’effetto del portinnesto sulla composizione aromatica dei vini chardonnay. Le prove effettuate in Franciacorta nel 2022, annata di grandi vampate di calore estivo, hanno premiato i risultati dei portinnesti M, in grado di mantenere livelli di acidità superiori e un profilo aromatico complesso rispetto ai portinnesti convenzionali.
I nuovi portinnesti in arrivo
Risultati che spingono VCR ad andare avanti nel suo obiettivo di portare più innovazione al servizio del vigneto italiano. Il programma in corso per la creazione di nuovi portinnesti punta a nuovi genotipi non solo resistenti alla fillossera ma anche ai virus con ottimi riscontri di compatibilità e resa in ambienti esterni con alta pressione di calcare, siccità, salinità, acidità o nematodi.
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